Como 12/02/2015 – Con l’ODCEC di Como, l’antiriciclaggio in un percorso guidato per la conoscenza del cliente
[themecolor]Di: Cesare Montagna – Redazione Veda[/themecolor]
Nella giornata di Giovedì 12 febbraio 2015 si è tenuta in quel di Como una conferenza in materia di antiriciclaggio organizzata da Veda e Datev Koinos, il cui focus programmatico si è concentrato sulle regole normative da rispettare e sull’operatività negli studi professionali a queste associate.
Sotto la direzione dialettica del Dott. Antonio Fortarezza, Dottore Commercialista in Milano, e del Maggiore della Guardia di Finanza di Como Samuel Bolis, il seminario è cominciato all’insegna dell’iter cui ci si deve attenere per fare in modo di ridurre il più possibile i fattori di rischio associati alle normative riguardanti l’antiriciclaggio, anche alla luce del nuovo ruolo di collaborazione con lo Stato spettante al professionista nel recente panorama di prevenzione.
In relazione a ciò, un tema particolarmente caldo è stato quello inerente l’adeguata verifica.
Su di esso si è concentrato il Dott. Fortarezza Antonio che ha messo in luce diversi aspetti riguardanti il D.Lgs. 231/07, a partire dai canoni valutativi necessari per una preliminare esegesi del cliente attraverso una conoscenza maggiormente approfondita dello stesso, fino a giungere alle pratiche organizzative cui attenersi nelle proprie mansioni in studio e alla mera formalizzazione delle procedure tecniche.
Si è dunque giunti a definire appropriatamente come strutturare un’adeguata verifica elencando ciascuna componente del processo di formazione della stessa, tra cui l’importante fase di raccolta di documenti validi del cliente, l’identificazione del titolare effettivo, la cui rilevanza ha meritato in seguito un discorso a se stante, le motivazioni per cui il cliente ha deciso di rivolgersi al professionista con particolare attenzione allo scopo ed alla natura del rapporto ed in fine importanza è stata data al controllo costante da parte del professionista durante tutto il corso del rapporto continuativo della prestazione.
Dall’adeguata verifica si è passati successivamente alla segnalazione di operazione sospetta e alla casistica legata a quest’ultima riguardante il nostro Paese in relazione al contesto comunitario per poi giungere al fondamentale processo di valutazione del rischio, vera e propria discriminante attuativa nelle dinamiche di ottemperamento normativo.
Si sono dunque individuati due macrocriteri cui attenersi: uno su scala soggettiva ed interpretativa, concernenti ad esempio l’area geografica di provenienza del cliente, l’altro su scala oggettiva riguardanti le prestazioni o le operazioni in quanto tali.
Particolare attenzione, come precedentemente accennato, è stata riservata ad un concetto la cui importanza è tale da farne una conditio sine qua non per la validità ai sensi normativi, ovvero l’individuazione della figura del titolare effettivo, la cui impossibilità di definizione deve escludere a priori ogni tipo di prestazione professionale.
Non sono mancati inoltre riferimenti sostanziali concernenti i regimi sanzionatori per quanto riguarda le trasgressioni, sia nell’ambito amministrativo che in quello penale.
Presa a propria volta la parola, il Maggiore Bolis si è nuovamente soffermato sull’adeguata verifica e sulla segnalazione di operazione sospetta, creando innanzitutto un percorso cronologico ad induzione che ha permesso di seguire dalla nascita fino ai giorni nostri il formarsi nomogenico della materia come risultante di esigenze transnazionali e del progressivo mutamento degli scenari geopolitici ed economici. Partito dai macro-scenari, è giunto ad analizzare la situazione squisitamente locale, creando un disegno descrittivo che ha preso in esame il territorio comasco e la peculiarità spettatagli come zona di frontiera confinante con un paese quale la Svizzera, assolutamente rilevante alla materia sotto molti aspetti sensibili.
Successivamente il Maggiore Bolis ha portato all’attenzione dei numerosi partecipanti un parallelo normativo chiamando in causa il D.Lgs. 231/01, che ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa delle Società, con le normative sull’antiriciclaggio, sottolineando come le procedure di prevenzione siano del tutto similari ma accentuando la componente obbligatoria riguardante il corpus normativo dell’antiriciclaggio.
L’intervento si è inoltre focalizzato sull’individuazione degli organi di controllo e le competenze loro assegnate e sul processo che ha portato a coinvolgere un sempre più esteso numero di attori cui spetta il compito di vigilare, ponendo l’accento anche sulle catarsi di concertazione spettanti tanto alle istituzioni quanto ai professionisti, il cui ruolo, come già accennato, si è evoluto, strutturandosi su una dimensione maggiormente pubblicista, pur nel rispetto dei dati sensibili del cliente.
La conferenza si è poi conclusa con l’apertura alle domande del pubblico che non ha fatto mancare il proprio contributo, permettendo la nascita di ulteriori spunti di interesse.
Dott. Cesare Montagna
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