Antiriciclaggio esteso e obblighi allargati nello schema di decreto per l’attuazione della IV Direttiva in consultazione
Le modifiche normative, per il recepimento della IV direttiva antiriciclaggio, che contiene importantissime indicazioni per il contrasto sia del riciclaggio che del finanziamento al terrorismo, iniziano a delinearsi, con lo schema di decreto legislativo posto in consultazione dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze.
Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze ha posto in pubblica consultazione, fino al 20/12/2016, il decreto per l’attuazione della direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento Europeo e del Consiglio (c.d. IV Direttiva Antiriciclaggio), relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo e recante modifica delle direttive 2005/60/CE e 2006/70/CE e l’attuazione del regolamento (UE) 2015/847 del Parlamento Europeo e del Consiglio riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che abroga il regolamento (CE) 1781/2006.
La IV direttiva antiriciclaggio (Direttiva n. 2015/849/UE), nella sua nuova formulazione, recepisce i nuovi standard internazionali finalizzati a contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Finalmente, come già illustrato in un precedente intervento, tra le principali novità evidenziate nello schema di decreto legislativo posto in consultazione, le imprese dotate di personalità giuridica e le persone giuridiche private, sono obbligate a comunicare le informazioni relative ai propri titolari effettivi, per via esclusivamente telematica al Registro delle imprese, ai fini della conservazione in apposite sezioni ad accesso riservato, prevedendo apposite sanzioni nel caso di violazione.
Il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’economia e delle finanze, con l’obiettivo di raccogliere dai vari soggetti destinatari della normativa, le proprie osservazioni, ha messo in consultazione pubblica lo schema di decreto legislativo, onde consentire agli stessi, anche tramite associazioni di categoria, Ordini Professionali e organizzazioni di rappresentanza di settore, di poter trasmettere indicazioni e orientamenti per un corretto inquadramento della normativa.
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