Antiriciclaggio e paradisi fiscali. Mappatura e indicazioni operative dei paesi non collaborativi
Fonte: UIF Banca d’Italia
Il lavoro intende fornire una ‘mappatura’ dei paesi non collaborativi in materia fiscale, di vigilanza finanziaria e di antiriciclaggio, generalmente indicati come ‘paradisi fiscali’ o ‘centri finanziari offshore’. Propone altresì alcuni strumenti per l’analisi dei relativi flussi finanziari.
L’individuazione di tali paesi si è tradizionalmente basata sul meccanismo delle c.d. liste ‘nere’, che tuttavia non permette di cogliere il profilo specifico di opacità che contraddistingue ciascun paese, che è di norma il risultato combinato delle prassi adottate nei campi societario, fiscale e dell’antiriciclaggio.
Un primo obiettivo dello studio è proprio quello di cercare di misurare il grado di opacità dei singoli paesi nelle diverse dimensioni possibili. A tal fine l’analisi si concentra su un campione di 58 paesi non collaborativi (d’ora in avanti, a rischio), per i quali sono disponibili in letteratura alcuni indicatori quantitativi. Tali indicatori consentono di misurare il livello di opacità, per ciascun paese, sia a livello complessivo, sia per le singole componenti societaria, fiscale e dell’antiriciclaggio.
L’analisi evidenzia che i paesi a rischio considerati coprono una quota di rilievo dei flussi finanziari sia a livello internazionale sia in contropartita con l’Italia. Inoltre, la dinamica aggregata dei bonifici tra l’Italia e tali paesi mostra alcune anomalie: i flussi tra l’Italia e l’insieme dei paesi non a rischio hanno risentito profondamente della crisi, collocandosi nella media del 2014 su livelli inferiori di circa il 40% rispetto al 2006; al contrario, i flussi con i paesi a rischio non sono mai scesi al di sotto dei livelli pre-crisi, rispetto ai quali nel 2014 registrano un incremento (particolarmente marcato nel caso dei paesi con maggiore opacità).
Sempre con riferimento ai bonifici tra l’Italia e i paesi esteri, il lavoro mostra che una quota non trascurabile di bonifici con intermediari di paesi ‘virtuosi’ riguarda soggetti residenti in paradisi, segnalando l’utilizzo di questi paesi per ottenere schermature anche nei flussi tra sistemi finanziari ‘virtuosi’.
Infine, lo studio documenta le condotte finanziarie anomale più frequenti riscontrate nelle segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’UIF che riguardano i paradisi.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!