Musile di Piave (Ve) 03/06/2015 – Antiriciclaggio avvocati. Con il Movimento Forense, adeguata verifica e le questioni pratiche.
Di: Cesare Montagna – Redazione Veda
In data mercoledì 3 giugno a Musile di Piave (Ve), si è tenuto presso il centro polivalente Bressanin Sicher il seminario sulla normativa antiriciclaggio per gli Avvocati, organizzato dal Movimento Forense Sezione di Venezia da Veda Formazione e dalla Camera degli Avvocati di San Donà di Piave.
La giornata di approfondimento, fortemente voluta dall’Avvocato Victor Rampazzo, Presidente del Movimento Forense Sezione di Venezia, si è posta come obiettivo primario quello di definire la posizione degli avvocati in relazione ai vari obblighi in materia di antiriciclaggio.
Ad introdurre i lavori del seminario organizzato su misura per gli avvocati è stato l’Avvocato Victor Rampazzo, il quale dopo una interessantissima esposizione degli aspetti normativi della legge antiriciclaggio, ha delineato una serie di questioni e domande che durante la giornata avrebbero trovato risposta.
Successivamente, ci si è concentrati su un piano squisitamente pratico, con la proiezione in aula di un interessante tutorial che ha introdotto gli avvocati presenti, alla gestione dell’Archivio Informatico, importante presidio nell’attività di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, ricordando che le modalità di registrazione dei dati per la normativa antiriciclaggio prevedono in alternativa anche l’utilizzo del registro antiriciclaggio su supporto cartaceo.
Procedendo nei lavori, ha preso la parola il Dott. Antonio Fortarezza, componente della Commissione Antiriciclaggio del CNDCEC nonché segretario della Commissione Antiriciclaggio dell’ODCEC di Milano, che dopo l’esposizione di una interessante casistica di attività professionali che vedono l’avvocato coinvolto nei vari obblighi antiriciclaggio, ha introdotto e delineato un approccio alla normativa ispirato al concetto di organizzazione e di conoscenza del cliente sotto un profilo procedurale.
In effetti, il Dott. Fortarezza Antonio, ha chiarito che
“…in materia di normativa antiriciclaggio comanda il rischio, quindi, le modalità con cui svolgere le varie attività di presidio devono essere ispirate ad una attenta valutazione del rischio di riciclaggio del cliente o della prestazione professionale. E’ questo che vuole sia il legislatore nazionale che l’intero sistema di prevenzione internazionale…”.
Il relatore ha individuato fin da subito i vari obblighi antiriciclaggio dell’Avvocato da quando lo stesso assume l’incarico, rimarcando con grande attenzione l’importanza della conoscenza del cliente per quanto previsto dalla normativa di prevenzione, ed in particolare sulle modalità di identificazione sia del cliente che del titolare effettivo, esponendo degli esempi ed esemplificazioni pratiche operative.
All’avvocato è anche richiesto dalla legge antiriciclaggio, di ottenere dal proprio cliente, la motivazioni per cui è richiesta la prestazione professionale, ciò significa raccogliere le informazioni sullo scopo e sulla natura del rapporto che si va ad instaurare e conservarle nel fascicolo antiriciclaggio.
Come ha spiegato il Dottor Fortarezza, non meno rilevante risulta essere il controllo costante nel tempo qualora si tratti di un rapporto continuativo con il cliente, poiché la norma prevede che l’avvocato non esaurisca i propri obblighi soltanto in fase di identificazione, bensì per tutta la durata del rapporto professionale.
L’identificazione del cliente di par suo ricopre un’importanza tale che se il titolare effettivo non è identificabile, la prestazione non deve nemmeno cominciare.
Ed in effetti è stato chiarito che se l’avvocato non riesce a svolgere l’adeguata verifica non può continuare la propria prestazione professionale.
Nel corso della relazione, vi è stato un momento di grande attenzione, quando sono state illustrate le posizioni in materia di antiriciclaggio da parte del Consiglio Nazionale Forense in un recentissimo parere, soprattutto nella parte in cui il CNF ha chiarito che
“…nessuna esclusione è invece prevista per quanto concerne l’obbligo di adeguata verifica della clientela durante lo svolgimento, in qualsivoglia forma, dell’attività professionale, contemplato dall’art. 16 del decreto…“,
e che
“…esiste obbligo di adeguata verifica della clientela per i trasferimenti immobiliari in sede di giudizi di separazione o divorzio; per le cause di divisione immobiliare; per le cause di usucapione; per le azioni ex art. 2932 c.c. Ciò in quanto, a condizione che il valore dei beni sia pari o superiore a 15.000,00 euro, i procedimenti anzidetti sono finalizzati al trasferimento di diritti reali su beni immobili…”
Non sono mancati durante l’intervento del Dott. Fortarezza Antonio, ulteriori consigli per la pratica quotidiana, come l’enunciazione dei contenuti del fascicolo del cliente, una pratica di fondamentale importanza che però viene spesso sottovalutata, e le modalità per la registrazione e la conservazione dei dati raccolti ai fini della normativa antiriciclaggio.
Ulteriore attenzione è stata posta sugli indicatori di anomalia, ovvero quei segnali che permettono di capire se un cliente con le sue richieste ed i suoi comportamenti sta esponendo il professionista al rischio di riciclaggio. Quest’ultimo aspetto, il rischio, è stato soggetto di un’approfondita analisi, risultando a tutti gli effetti un elemento cardine con cui soppesare il proprio agire.
In conclusione dei lavori, i relatori hanno animato il dibattito con gli avvocati presenti in aula, rispondendo a numerosissime domande, grazie alle quali sono stati soddisfatti anche gli ultimi dubbi.
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