Quando gli avvocati sono destinatari della normativa antiriciclaggio?
Gli avvocati, sono destinatari della normativa antiriciclaggio, quando, in nome o per conto dei propri clienti, compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella realizzazione di operazioni riguardanti:
1) il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività economiche;
2) la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni;
3) l’apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di titoli;
4) l’organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o all’amministrazione di società;
5) la costituzione, la gestione o l’amministrazione di società, enti, trust o soggetti giuridici analoghi;
Come è stato chiarito in occasione di alcuni interventi delle Autorità Competenti, le espressioni utilizzate dal legislatore nei punti precedenti, “..hanno un carattere volutamente generale, tale da includere tutte le transazioni a connotazione finanziaria o connesse a trasferimenti immobiliari o di attività economiche ad esse riconducibili secondo un prudente apprezzamento rispondente alle finalità specifiche del testo normativo…“.
E’ stato anche chiarito che l’espressione “gestione”, “…deve essere intesa nella sua accezione più ampia, includendo sia le attività ordinarie sia le straordinarie, tra cui rientrano senz’altro il trasferimento e l’alienazione di beni, nonchè la compensazione tra pretese debitorie e creditorie…”
Ad esempio, nel caso in cui l’Avvocato assista i genitori nella regolamentazione del patrimonio di un minore, tale attività, rientra nelle espressioni utilizzate dal legislatore di “gestione di denaro”, ovvero in quella di gestione di “conti bancari” o in quella di “qualsiasi altra operazione di natura finanziaria”.
Quindi, tutte le volte che la prestazione professionale riguarda l’assistenza del cliente (oltre che in taluni casi quando l’avvocato opera in nome o per conto del cliente) nelle attività previste dai precedenti punti da 1) a 5), gli avvocati sono soggetti a tutti gli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio, e in particolare all’adeguata verifica del cliente, alla registrazione, alla segnalazione di operazioni sospette etc.
Ovviamente, quando una delle attività di cui ai punti precedenti viene svolta in ambito giudiziale (prima, durante e dopo il procedimento giudiziario), pur rimanendo fermo l’obbligo di adeguata verifica del cliente, vi è l’esonero da parte dell’Avvocato dall’obbligo della segnalazione sospetta. Tale esenzione dalla segnalazione di operazione sospetta, si applica anche nella fase di preliminare disamina della posizione giuridica del cliente e di valutazione della convenienza di intentare o evitare un procedimento, e quindi, non è vincolata alla necessaria esistenza di un procedimento giudiziario.
Infatti, l’avvocato, non è obbligato ad effettuare una segnalazione di operazione sospetta (pur essendo per le attività di cui ai punti precedenti obbligato a tutti gli altri adempimenti) per le informazioni che riceve da un cliente o ottiene riguardo allo stesso, nel corso dell’esame della posizione giuridica del cliente o dell’espletamento dei compiti di difesa o di rappresentanza del medesimo in un procedimento giudiziario o in relazione a tale procedimento, compresa la consulenza sull’eventualità di intentare o evitare un procedimento, ove tali informazioni siano ricevute o ottenute prima, durante o dopo il procedimento stesso.
In ogni caso, l’avvocato deve procedere all’adeguata verifica anche per i clienti per i quali non vi è l’obbligo della segnalazione di operazioni sospette, quando le operazioni superino euro 15.000 e l’attività svolta rientri nelle fattispecie richiamate sopra ai punti da 1) a 5).
Antiriciclaggio per avvocati in ambito stragiudiziale
Quindi gli avvocati ad esempio, saranno soggetti alla normativa antiriciclaggio, quando prestano la propria assistenza nell’ambito della cessione di immobili, predisponendo contratti preliminari etc; nella cessione di azienda; nell’assistenza all’azienda o al cliente nelle operazioni che riguardano gli apporti finanziari; nell’assistenza ai propri clienti nella predisposizione o realizzazione di operazioni relative alla costituzione, gestione o amministrazione di società; nell’assistenza ai propri clienti in operazioni riguardanti mutui, finanziamenti e leasing.
Antiriciclaggio per avvocati in ambito giudiziale
Inoltre, ad esempio, esiste l’obbligo dell’ adeguata verifica della clientela per i trasferimenti immobiliari in sede di giudizi di separazione o divorzio; per le cause di divisione immobiliare; per le cause di usucapione; per le azioni ex art. 2932 c.c. Ciò in quanto, a condizione che il valore dei beni sia pari o superiore a 15.000,00 euro, i procedimenti anzidetti sono finalizzati al trasferimento di diritti reali su beni immobili.
Antiriciclaggio per avvocati pratiche risarcitorie
Per quanto riguarda le pratiche risarcitorie stragiudiziali, ove esse comportino, anche potenzialmente, un trasferimento di attività economiche, provocano per certo, ricorrendone le condizioni (ad esempio valore superiore a euro 15.000,00), gli obblighi di adeguata verifica e di segnalazione di operazione sospetta.
Obbligo di adeguata verifica per gli avvocati
Nei casi sopra evidenziati, l’avvocato essendo destinatario degli obblighi in materia di normativa antiriciclaggio, ha anche l’obbligo dell’adeguata verifica della clientela, che consiste nelle seguenti attività:
a) identificare il cliente e verificarne l’identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenuti da una fonte affidabile e indipendente;
b) identificare l’eventuale titolare effettivo e verificarne l’identità;
c) ottenere informazioni sullo scopo e sulla natura prevista della prestazione professionale;
d) svolgere un controllo costante nel corso della prestazione professionale.
Ovviamente alcuni dati relativi all’adeguata verifica dovranno essere registrati sul registro antiriciclaggio, tenuto o manualmente o su supporto informatico.
Dott. Antonio Fortarezza
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